LIBRI Così ho sedotto Roma

Il romanzo di Ballarati per la divina Messalina

    di Sara Giuseppina D'Ambrosio

Così ho sedotto Roma, il romanzo scritto da Antonino Ballarati e pubblicato con la Iuppiter edizioni nel 2009, è la prova di come, pur a distanza di secoli, la Roma imperiale, madre dei dodici Cesari, non smetta di esercitare indiscusso fascino sugli scrittori.

A colpire subito l’attenzione del lettore è la cura prestata per il volume, dalla copertina all’impaginazione. Una sensuale riproduzione della Venere d’Urbino di Tiziano è il primo contrappunto al sottotitolo: Amori, vizi e perversioni di Messalina. Venere Imperiale, infatti, è il più frequente appellativo per la celeberrima moglie dell’imperatore Claudio. Ma è al rosso, quasi pompeiano, ed alle pagine color crema, che rifiutano un bianco più aggressivo, che spetta il compito di offrire l’invito alla lettura.

Ballarati con questo libro racconta le vicende della giovane imperatrice Valeria Messalina attraverso un caleidoscopio di voci (la stessa Messalina, Claudio, Agrippina …). L’intento è mostrare un’ampia pluralità di punti di vista e fornire il maggior numero di moventi che giustifichino la caduta rovinosa della donna dopo una così indiscussa ascesa. Un espediente che potrebbe scoraggiare e confondere un lettore poco informato sui vari protagonisti che animavano la corte di Claudio e a cui viene incontro un elenco esplicativo dei nomi e delle cariche da loro ricoperte.

In coda ad ogni capitolo, con superflua dovizia, l’autore pone un preciso elenco delle opere da cui ha tratto le informazioni utilizzate, creando così un romanzo che prende a prestito dalla saggistica per offrire gli strumenti nel caso si volesse approfondire. Ragion per cui appare per lo più destinato a chi manca di studi classici.

Con questo libro continua l’immersione di Ballarati nel mondo antico greco-latino, si ricordino i precedenti romanzi La guerra di Troia e Il mito della guerra di Sybaris, mostrando come il retaggio culturale immenso che quel mondo ha lasciato possa non solo continuare a suscitare interesse, ma anche fornire mezzi per ben interpretare la nostra attualità.

Un intero capitolo è, ad esempio, dedicato alla lungimirante decisione dell’imperatore Claudio di estendere la cittadinanza romana agli stranieri integrati e agli schiavi liberti. Ciò fu un pieno riconoscimento dell’importanza che gli stranieri potevano rivestire nel tessuto sociale e nelle crescita di uno stato, lezione che oggi sembra, al contrario, essere stata rimossa a favore di immotivati pregiudizi.

Si dimostra, così, come un libro, che è semplice biografia di una delle donne più famose e discusse della storia, possa da un lato provare a soddisfare la curiosità verso una tale icona di sensualità e, allo stesso tempo, aprire a considerazioni sociali di più larga portata.





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