LIBRI Agostino

Nel romanzo di Moravia, rendez vous sotto il sole estivo della Versilia

    di Roberta Errico

Il romanzo breve di Alberto Moravia Agostino viene composto dall’autore nel 1941 ma avendo incontrato l’ostacolo della censura, vede la pubblicazione solo nel 1944. Agostino è un romanzo di formazione che racconta il passaggio dall’età infantile alla turbolenta fase adolescenziale attraverso la scoperta della sessualità.

Il protagonista, un ragazzino di appena tredici anni di nome Agostino, è orfano di padre e trascorre le vacanze estive in Toscana con la madre. Tra il ragazzo e la madre, corre un legame molto profondo che, al tradizionale amore tra genitori e figli, aggiunge la "sintonia profonda" tra i due nelle lunghe giornate d’estate. L’idillio è però spezzato dall’entrata in scena del bagnino Renzo, un bel giovanotto locale, che si unisce al duo nel rituale del bagno rompendo così l’intimità del gioco tra madre e figlio.

La vedova, ancora giovane e attraente, e l’affascinante Renzo godono della reciproca compagnia, e Agostino viene progressivamente escluso da questi rendez vous sotto il sole estivo della Versilia. Un giorno Agostino, in preda alla furia nei confronti della madre sempre più distratta dalle attenzioni che le rivolge il bagnino, si allontana lungo la spiaggia fin quando incontra Berto, un ragazzo del posto dalle umili origini che è solito intrattenersi con un gruppetto di coetanei. I nuovi ragazzi sono tutti molto diversi da Agostino: estroversi, maneschi e anche un po’ rozzi.

Agostino, però, vuole ad ogni costo farsi accettare dal gruppo per evitare di soffrire la solitudine in cui la relazione della madre lo ha costretto, così per compiacere i desideri dei nuovi compagni decide di rubare alla madre delle sigarette e regalargliele. Agostino con questo gesto riesce nel suo intento e viene finalmente accettato. Il protagonista, a questo punto, scopre con enorme stupore che i ragazzi guardano a sua madre come a una donna libertina e di facili costumi. Il ragazzo resta profondamente colpito e inizia a considerare la madre con occhi diversi: non più come l’angelica mamma che era abituato a vedere, ma come una donna dotata di una propria sensualità.

Attraverso la frequentazione di questi ragazzi più umili e semplici di lui, ma con maggior conoscenza delle cose del mondo, Agostino scopre l’esistenza del sesso. Il ragazzino prima viene importunato da Saro, il bagnino omosessuale che presenzia alle riunioni del gruppo, e successivamente attraverso Tortima, uno dei membri della banda, scopre l’esistenza delle “case di tolleranza”. Agostino, per spirito di emulazione, cerca di accedervi, ma viene fermato per la giovane età mentre Berto, suo compagno d'avventura, viene fatto entrare. Anche in questo caso la delusione sarà cocente, ma in fin dei conti educativa. Il racconto si conclude con il ritorno a Pisa di Agostino e della madre, e con la richiesta, non esaudita, di essere trattato da uomo, poiché dopo quell’estate non proverà mai più l’innocenza dell’infanzia.





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