Anche in Italia arriva la moda del gender reveal

Festa per rivelare il sesso del nascituro. Polemiche sul party della coppia Nasti-Zaccagni

    di Eugenia De Luca

Ha fatto notizia, nelle ultime settimane, il gender reveal dell’influencer Chiara Nasti e del fidanzato calciatore Mattia Zaccagni. Per chi non sapesse di cosa si tratti, il gender reveal altro non è se non la rivelazione del sesso del nascituro mediante una festa organizzata proprio da chi invece ne è a conoscenza. Nel caso specifico Nasti e Zaccagni hanno deciso di affidare il party ad una event planner che, in pompa magna, ha organizzato il tutto in una location quale lo Stadio Olimpico (Zaccagni gioca nella Lazio ndr) alla presenza di amici, parenti, compagni di squadra e presidente del club.

Il sesso del bambino è stato scoperto attraverso dei rigori, l’ultimo dei quali partito in concomitanza di una macchina del fumo che ha emanato un fortissimo blu a indicare, appunto, che il bebè in arrivo fosse un maschietto; il tutto ripreso, naturalmente, alla presenza anche di speaker, fotografo e videomaker.

Le polemiche sono arrivate quasi nell’immediato: c’è chi ha duramente contestato l’atteggiamento della coppia e chi invece l’ha appoggiata. Se però il gender reveal è solo l’ultima di una moda importata, anche questa dall’America, vediamo quante, ma soprattutto quali, sono le feste che negli anni abbiamo inglobato.

Tutto è partito da “Halloween”, la famosa festa dei santi di origine scozzese che nel continente oltreoceano ha trovato il suo terreno fertile; famosi e maestosi sono infatti gli addobbi che pullulano tra le strade e le abitazioni di NYC per tutta la settimana antecedente il 31 ottobre (giorno della festa).

Il famosissimo “Baby Shower”, altra festa made in Usa. Questa è un’altra occasione che riguarda le future mamme: generalmente a ridosso del parto le amiche della futura mamma vengono invitate, in una qualsiasi location, portando doni al nascituro e organizzando giochi, cogliendo l’occasione per trasmettersi consigli.

Il “Thanksgiving” è arrivato nel nostro Paese: la celebrazione di una ricorrenza come quella del giorno del ringraziamento, festa di origine cristiana statunitense che cade il 24 novembre.

Viene da chiedersi, a questo punto, se siamo a carenza noi italiani di occasioni da onorare oppure la nostra voglia di globalizzazione si sia spinta così oltre da far rientrare in un paese così conservatore elementi così lontani dalle nostre tradizioni composte per secoli da doti, corredi e serenate.





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