Daniele Pecci in L'amico ritrovato

Al Teatro San Marco di Benevento in scena nella pièce tratta dal libro di Fred Uhlman

    di Vincenzo Maio

Secondo appuntamento per “Invito a Teatro”, la rassegna teatrale promossa dal direttore artistico Gianbattista Assanti, patrocinata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Benevento. Il 19 novembre 2018, al Teatro San Marco di Benevento, è andato in scena l’attore Daniele Pecci (nella foto) in “L’ amico ritrovato”, tratto dall’omonimo libro di Fred Uhlman.

Il racconto, di straordinaria finezza e suggestione, è apparso nel 1971 negli Stati Uniti, ed è stato pubblicato poi in tutto il mondo con unanime, travolgente successo di pubblico e di critica. È un romanzo breve, che inizia nel 1933 a Stoccarda, incentrato sull’amicizia tra un sedicenne ebreo, Hans Swarz, ed il coetaneo tedesco Konradin von Hohenfels, entrambi allievi della stessa scuola esclusiva.

Il primo è figlio di un medico ed ex-soldato insignito durante la Prima guerra mondiale con la Croce di Ferro, che nutre un forte sentimento dei confronti della patria. Il secondo appartiene a una ricca famiglia aristocratica che gli ha trasmesso un sentimento di superiorità rispetto agli altri, derivante dall’onore di appartenere ad una delle famiglie più importanti del Paese. Tra loro nasce una sincera e profonda amicizia, un’intesa perfetta e magica.

Il libro è ambientato durante la dittatura nazista in Germania (1933-1945), ed è ispirato alla vita dell’autore. L’amicizia tra i due ragazzi è messa a dura prova dalle leggi razziali, tanto che Hans dovrà fuggire all’ estero e scoprirà la verità sul destino dell’amico solo dopo la Seconda guerra mondiale: è stato giustiziato perché implicato nel piano per uccidere Hitler.

“Un’opera letteraria rara”, lo ha definito George Steiner sul New Yorker. “Un capolavoro”, ha scritto Arthur Koestler nell’introduzione all’edizione inglese del 1976. “Un libro che assilla la memoria…una gemma”, “Un racconto magistrale”, hanno fatto eco The Sunday Express e The Financial Times di Londra. E infine Le Monde di Parigi: “Uno dei testi più densi e più puri sugli anni del nazismo in Germania… Tra i romanzi più belli che si possano raccomandare ai lettori, dai dodici anni in su. Senza esitazione”.





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