Il cinema sbarca a Napoli

Lo spettacolo di Christian De Sica al Palapartenope dal 13 al 16 febbraio

    di Teresa Mori

“Sono un saltimbanco, mi sento un attore, uno showman, un commediante, uno che canta, recita, balla…”. Scrive Christian De Sica in uno dei suoi ultimi tweet.

Il celebre Christian nasce a Roma il 5 gennaio 1951, figlio del grande Vittorio e dell’attrice spagnola Maria Mercader. Quello stesso giorno suo padre resta bloccato a Milano: sta girando la meravigliosa scena finale del film Miracolo a Milano (Palma d’oro a Cannes), quella dei poveri che volano cantando verso il cielo, in sella alle loro scope. Christian De Sica è tra i più popolari ed affermati personaggi mediatici italiani dei nostri tempi, grazie alla sua longeva e brillante carriera professionale, al suo evidente talento multiforme, alla popolarità e successo commerciale della quasi totalità dei suoi film, spettacoli, serie TV.

De Sica a Napoli arriva con Cinecittà, lo spettacolo in programma al Palapartenope dal 13 al 16 febbraio. Il “mattatore” della commedia e del teatro italiano presenterà al pubblico un musical sulla storia di “Cinecittà”, la “città del cinema” per eccellenza, entrata nella leggenda ancor prima di Hollywood. Un mondo affascinante, un secolo di storia del cinema fatta da mostri sacri, musiche indimenticabili, parole e canzoni. Una storia che appartiene e forgia la cultura italiana di ieri e di oggi e che è stata punto di riferimento per tutto il cinema anche quello internazionale. Il rapporto fra Christian De Sica e Cinecittà è sempre stato intenso ancor prima della sua nascita grazie al padre Vittorio e alla madre Maria Mercader.

Christian cresce a Cinecittà prima da ragazzino come comparsa poi da adulto come attore e regista di successo vivendo la profonda trasformazione di questa enorme azienda che oggi strizza l’occhio al mondo della TV. De Sica ha vissuto trasversalmente quello che accadeva nella città del Cinema: da bambino, da spettatore privilegiato, ha conosciuto star internazionali all’ epoca dei colossal hollywoodiani girati sul Tevere. È cresciuto con Rossellini ei suoi figli e in fine ha sposato la sorella di Carlo Verdone. Chi meglio di lui, allora, può raccontare la storia di questa grande industria? Un grande varietà vecchio stile. A partire dal ricordo del primo giorno di Christian in quegli studi a soli 5 anni, mentre suo padre recitava per Rossellini ne Il generale della Rovere fino al successo personale come attore, regista, autore. Sul palco un’orchestra di 20 elementi, 8 ballerini e 3 attori: Daniela Terreni, Daniele Antonini, e Alessio Schiavo. Diretto da Giampiero Solari, che ha curato il copione con De Sica, Riccardo Cassini e Marco Mattolini. Ambientato nello Studio 5 di Cinecittà, fra sketch e canzoni, da Baciami piccina a Coccinella di Ghigo Agosti, passando per Sinatra. Benché incentrato sui personali ricordi di De Sica “Cinecittà” non è un one-man-show, come spiega Solari: il varietà è volto principalmente a preservare e perpetuare la memoria di un’epoca. Quindi l’attore ha rivolto un appello agli attuali proprietari degli studios perché si impegnino a tutelare l’integrità e l’identità di CineCittà: “Anche attraverso il cinema si è avverato un sogno italiano non distruggete questa fabbrica di sogni per costruire un outlet “.





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