L'archidesigner - Lo stile industriale

Spazio al gusto 'usurato' con New York nel cuore

    di Francesca Morano

Ritornare alla New York degli anni '50? Si può grazie allo stile industriale. Ricordiamo sicuramente come la casa prende una nuova forma e un nuovo assetto nei grandi magazzini dismessi, negli edifici produttivi newyorkesi, trasformati in loft, e poi alla factory luogo creativo degli anni '60 per eccellenza. Qui si respirava ancora l'odore di vecchie officine, quell'atmosfera data dagli elementi architettonici che caratterizzavano gli ambienti stessi: pilastri in mattoni, incroci in ferro e ghisa per il sottotetto, cemento per pavimenti e muro. Prende così vita uno stile dalle linee sobrie, essenziali, resistenti, evidenziando gli elementi strutturali lasciati a vista e riutilizzando arredi trovati qua e là in qualche vecchio magazzino. Dimentichiamoci le credenze barocche, i colori chiari, i rivestimenti di maioliche.

Nello stile industriale dobbiamo far spazio al gusto usurato come avviene nel “vintage”. Dobbiamo scegliere la giusta palette di colori che per questo stile ruota attorno alle tonalità del grigio, del ruggine, del nero, del marrone. I materiali sono il metallo, il cuoio, il legno grezzo, il cemento, la pelle, i vetri anticati. Per dare vita agli ambienti bisognerebbe avere porte e finestre di grandi dimensioni in ferro, bisognerebbe scegliere un pavimento effetto cemento o in legno rustico o piastrelle in graniglia, i muri anche dovrebbero dare la sensazione di essere al grezzo e con mattoni a vista. Possono essere lasciate a viste le tubature e le travi che di solito vengono nascoste sotto traccia.

Per la cucina optiamo  per quelle di tipo professionale in ghisa, o in acciaio antichizzato con piani di lavoro in massello di rovere. I divani e le sedie industriali spesso hanno finiture in pelle, quindi si può scegliere il tradizionale chesterfield. Nel caso dei tappeti cerchiamo di scegliere qualcosa di non troppo ricercato, con tinte dai colori scuri o sbiaditi. Per l'illuminazione possiamo optare per grosse lampade come quelle che un tempo illuminavo i capannoni. Come ogni stile il mio consiglio è trovare il giusto mix, avere il giusto compromesso tra l'effetto desiderato senza dimenticarci la praticità

(arch.francescamorano@gmail.com)





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