'Cultura ed empatia sono la forza di un attore'

Intervista a Giorgia Spinelli che interpreta il ruolo di Anna nel film 'Una notte da dottore'

    di Daniele Vargiu

In esclusiva per Iuppiternews abbiamo intervistato l’attrice Giorgia Spinelli. Romana di nascita, classe 1990, nata sotto il segno della vergine, ascendente scorpione e luna in gemelli. Durante il suo percorso di studi ha modo di partecipare ad un seminario con Jorgelina Depretis e prosegue con due mesi di stage a Londra presso la “Rada School Of London”. Partecipa ad un corso di Dizione e Logopedia con Rossella Della Valle e frequenta un corso di canto con Sergio Bassi e Giuseppe di Bianca. Ottiene il Diploma Americano presso la “Virgin Valley Highchool” a Las Vegas e successivamente si forma a Roma e studia con il Centro Sperimentale di Cinematografia. La sua prima grande occasione la avrà con l’Ora (Ink Against Bullets il titolo internazionale), a seguire con Power of Rome, entrambi in uscita. Al cinema attualmente la possiamo vedere nei panni di “Anna” nel film: “Una Notte da Dottore”. Uscito lo scorso 28 Ottobre, il film presenta un cast ricco di simpatia e di comicità e ricordiamo che è stato presentato in anteprima al Festival Del Cinema di Roma e ha come protagonisti principali Diego Abatantuono e Frank Matano. 

Come stai?

“Molto bene”.

Ricordi la prima volta sul set?

“La prima volta sul set è avvenuta un po' per caso, attraverso quello che è stato un lavoro di street casting e si trattava di una pubblicità progresso contro l’alcol. Ricordo l’emozione che provai nel ritrovarmi a collaborare con un gruppo di persone in un processo creativo, ero piccola ma quella sensazione di condivisione nella creazione la ricordo molto bene e chissà …sarà stata quell’esperienza ad aver determinato il successivo percorso”.

È importante l’empatia per un attore?

“La ritengo una caratteristica importante su un livello universale non solo per un attore, posso dire che è una qualità necessaria all’interno di un vivere sociale e di cui ci sarebbe più bisogno soprattutto in questo periodo storico. Quindi si, ritengo importante l’empatia per un attore, come la cultura, la sensibilità e lo studio accademico. In questo mestiere devi essere come una spugna, attento a cogliere ogni aspetto necessario ad arricchire il tuo bagaglio, la cosiddetta valigia”.

Il 28 ottobre è uscito al cinema il film “Una Notte da Dottore” che ti vedrà impegnata nel ruolo di Anna. Come si è creata questa opportunità?

“Ho fatto il percorso classico di audizioni e provini con casting e successivamente con il regista, e alla fine sono stata scelta per interpretare questa complicata e meravigliosa donna”.

Quanto c’è di improvvisazione nelle battute di questo film, dato che leggere una battuta comica è sempre diverso dal dirla?

“Posso dire che è una delle lezioni che mi porto dietro dal film è stato collaborare con Diego Abatantuono, che è parte nella nostra storia cinematografica, un mattatore. A Diego piace improvvisare, cambiare le battute, adattarle, e se sei in scena con lui è impossibile che non esca qualcosa di nuovo e sorprendente, e non perché il comico si debba basare su un’improvvisazione continua, anzi direi il contrario visto che ha dei tempi ben definiti, ritmici. Ma con lui, è questo, è talento e mestiere, si riesce sempre a creare una nuova melodia all’interno di uno spartito ben definito”.

In quale periodo avete girato il film?

“Abbiamo girato il film nel periodo di marzo”.

Quale messaggio avete voluto lanciare?

“Il messaggio del film penso risieda nella fragilità di ogni singolo personaggio e nella loro capacità di riuscire a superare questi ostacoli emotivi. È un film che nei suoi tanti momenti comici lascia anche spazio alle riflessioni sui rapporti tra genitori e figli, su quanto sia importante la tutela della persona prima ancora che la ricerca del successo o di una sicurezza economica, sul rispetto del lavoro al di là dell’umiltà o meno di tale lavoro. Ecco credo che sia altrettanto rilevante sia il rispetto dell’altro, delle sue debolezze, delle sue mancanze e la predisposizione all’apertura e all’ascolto delle persone, perché come diceva Mazzacurati, un meraviglioso regista venuto a mancare troppo presto, - Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre-”.

Come ti sei trovata nei panni di Anna?

“Anna è forse anche una donna migliore di me, è una donna che nella vita è andata avanti nonostante le innumerevoli tragedie del quotidiano, quindi è un personaggio di cui ho profonda stima e tenerezza.  È una persona differente da me, che ha fatto esperienze che io ancora nella vita non ho avuto modo di fare, e che senz’altro ha un punto di vista di vedere e di condurre la sua vita diverso dal mio, ma questa è anche la parte divertente e stimolante del nostro lavoro”.

Se fosse una tua amica ci andresti d’accordo?

“Perché no? Assolutamente”.

Quante ore dedichi allo studio di un personaggio?

“Allo studio di un personaggio dedico un tempo che non è cumulabile in una quantità definita di tempo, ma una qualità sì. In generale più tempo ho di anticipo rispetto alle riprese più mi chiudo nel mio mondo”.

Recitazione e Psicologia coincidono?

“Domanda che potrebbe avere una risposta semplice come una più complessa. Per quanto riguarda la risposta semplice direi no, sono discipline diverse che si basano su quello che è un linguaggio e percorso diverso. Nella risposta più approfondita direi che la recitazione comprende quella che è la psicologia del personaggio, il che comprende in parte quello che magari uno psicologo potrebbe analizzare in un percorso di analisi: traumi, rapporti familiari, infanzia, rapporti amorosi ecc, ad esempio come nel percorso di Susan Baston o di Ivana Chubbuck, ma ripeto sono cose molto differenti”.

Quest’anno hai partecipato al Festival del Cinema di Roma. Impressioni? Cosa ti porti dietro da questa esperienza?

“La partecipazione al Festival è stata una grande emozione, e spero rimanga sempre così, una grande emozione sempre rinnovabile”.

Guardi le serie tv? Ne hai una che preferisci?

“Guardo le serie tv, anche se ammetto che preferisco di gran lunga i film, con i loro tempi da sala cinematografica. L’ultima serie che mi ha colpito molto è stata Maid, che è abbastanza recente e c’è una magistrale interpretazione di Margaret Qualley, così come Euphoria, Big Little Lies, ma posso citarti anche la meravigliosa serie italiana di Ammaniti “Anna”, poetica direi”.

Progetti futuri?

“Adesso sto girando una serie, e in primavera sono in uscita un’altra serie ed un film. Non posso purtroppo dire altro per motivi contrattuali, però posso dire che sono davvero orgogliosa di questi progetti in uscita”.





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