Il Napoli vince e convince all'Olimpico

Doppietta di Mertens contro una Roma stanca. 11 partite per la Champions

    di Davide Martino

Quando bisogna tirare le somme di un campionato è doveroso soffermarsi anche, se non soprattutto, sui numeri che rappresentano i dati certi e inequivocabili sui quali affrontare una disamina completa della stagione sportiva di una squadra. I numeri oggi restano pur sempre parziali, poiché manca ancora più di un quarto della stagione al termine e nel rush finale tutto può succedere, anche se alcuni verdetti sia in vetta che in cosa sembrano oramai incontrovertibili. Resta però un dato sul Napoli che ha lasciato riflettere i molti addetti ai lavori e che, anche se parziale, non può essere sottaciuto.

Il Napoli di Gattuso ha da sempre dato la sensazione di una alternanza di risultati meschina e insoddisfacente che l'ha estromessa troppo presto dalla lotta al vertice e dal traguardo Europa League, salvo avere una improvvisa e incoraggiante inversione di tendenza nell'ultimo mese e mezzo. Il fatto che il mister calabrese ha recuperato tutti i pezzi da novanta, soprattutto in attacco rappresenta il dettaglio, di non poco conto, da analizzare per offrire un parere completo e reale della stagione azzurra. I numeri, appunto, sentenziano senza dubbio che la squadra azzurra viaggia a una media scudetto di 2,62 punti a partita quando hanno giocato sia Mertens che Osimhen, con un ribasso allarmante di 1,39 punti in loro assenza. I numeri dicono forse troppo in questo caso. Per tale motivo, analizzare la stagione del  Napoli e l'operato di Gattuso non partendo da questi dati inconfutabili equivale a fornire un'analisi totalmente illogica e, quindi, cestinabile. Ancora di più, se si considera che nella stagione più balorda di sempre, l'assenza di mezza squadra protratta per oltre due mesi ha impedito anche la sana competizione in allenamento foriera della crescita dell'intera rosa.

Il Napoli deve necessariamente partire da queste basi per analizzare la stagione, ma deve fare anche i conti con la realtà che ad oggi lo vede in ripresa, ma pur sempre al quinto posto e, di fatto, fuori dalla Champions, unico e reale obiettivo che la società ha imposto al proprio allenatore. Per questo motivo, anche se il rapporto società staff tecnico sembra compromesso è opportuno partire dalle richiamate valutazioni numeriche e capire l'eredità che lascerà la stagione, perchè se dovesse essere un Napoli da Champions risulterebbe insensato e paradossale lasciar partire un allenatore che oltre all'obiettivo è stato nuovamente capace di ridare gioco ed entusiasmo alla squadra, al netto del black out coinciso con l'assenza forzata di quasi tutti i titolari.

Oggi, infatti, il Napoli gioca bene offrendo una sensazione di dominio del campo e dell'avversario di sarriana memoria. I tempi dei paragoni sono lontani e, forse, inopportuni, ma è doveroso apprezzare la linea tracciata dal tecnico calabrese che ha speso interamente la propria credibilità per costruire una squadra fondata sul palleggio dal basso, alternato alle improvvise verticalizzazioni di Lozano, Zielinsky, Insigne e Osimhen. Le spaziature degli uomini in campo, i tempi di gioco, il possesso palla, il pressing e la linea di difesa sono meccanismi che necessitano di preparazione, allenamento e ripetizioni, tutte peculiarità che la stagione in corso ha intaccato per le logiche dello spettacolo a tutti i costi.

Mister Gattuso, la Champions con la rosa del Napoli, al netto degli inconvenienti resta doverosa; Presidente De Laurentiis, la conferma del mister in caso di Champions risulta la strada più logica. Ai posteri, o meglio alle prossime 11 partite l'ardua sentenza

PAGELLONE AZZURRO

Ospina 6,5 sicuro nelle poche occasioni in cui è sollecitato;

Hysay 6,5 altra buona prestazione sulla sua corsia;

Maksimovic 6,5 la crescita di Koulibaly giova anche a lui;

Koulibaly 7 un solo errore che poteva costare  

Mario Rui 6,5 mantiene bene l'out sinistro

Demme 7 stantuffo incontenibile

Fabian 6,5 in crescita notevole

Zielinsky 6,5 fa la differenza

Politano 7 l'azione del secondo gol è da manuale. Bravo e pronto nell'ultimo mese;

Insigne 6,5 rifiata, ma resta determinante;

Mertens 7,5 alzi la mano chi non l'ha criticato nei primi venti minuti. Poi, doppietta!!!

Chucky Lozano, Elmas, Bakayoko, Manolas SV.    





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