Ritratti napoletani: Enzo Cannavale

Storia e carriera di un grande attore 'stracult' amato da Eduardo e da Tornatore

    di Armando De Sio

Vincenzo Cannavale, noto al grande pubblico come Enzo, nasce a Castellammare di Stabia il 5 aprile del 1928, primo di quattro fratelli. Era il 1958 quando, appena trentenne, Enzo Cannavale decise di tentare un provino per il teatro di Eduardo, dopo aver visto un annuncio pubblicitario su “Il Giornale”. Spinto dall’amico e attore Giuseppe Anatrelli, tenta il provino senza sapere che dietro le quinte, ad osservarlo, c’era proprio Eduardo.

Dopo parecchi giorni dall’audizione, convinto di non essere più richiamato, ricevette una lettera di convocazione per un ulteriore audizione con lo stesso De Filippo. Così, da impiegato delle poste (anche se alcune fonti lo vedono come impiegato all’Ospedale Militare di Napoli) divenne attore teatrale e, appena un anno dopo girò insieme allo stesso Eduardo il film “Sogno di una notte di mezza sbornia”, il primo di molti. Ma sentiamo il ricordo di Cannavale, tratto da un’intervista di Stracult, programma Rai: “Quando facemmo questo provino, in sala c’erano parecchi ragazzi. Eduardo non appariva, stava dietro a una specie di sipario. Io la presi [questa esperienza] così, come un’avventura. Andammo, dunque, a fare questo provino. “Va bene, le faremo sapere!” Allora io pensai: “vabbuo’ ‘e ssolite cose: le faremo sapere!” Mentre uscivo c’era il vecchio macchinista di Eduardo, Franco Mercurio. Lui mi raggiunse e mi disse: “Signor Cannavale, lo sapete che mentre voi recitavate Eduardo rideva!”.

Uno dei suoi ricordi del grande drammaturgo: “Eduardo non era un uomo che dava molta confidenza. La sua presenza già ti metteva in condizione che se gli dovevi dire “buongiorno” non glielo dicevi e a lui faceva piacere sij nun ‘o salutavi!” Su Totò con cui ha recitato in un solo film “Operazione San Gennaro” ricorda: “un gran signore, era veramente un nobile!”.

Nella sua carriera tantissimi film, belli e meno belli, “ma io non rinnego niente eh!”, affermava sempre in questa intervista. La morte di Troisi lo sconvolse: “Quando ho sentito che era morto, veramente è stato un dolore per me, perché, non eravamo amici, però non me l’aspettavo.” “Tutto ciò che è spettacolo viene sempre dal Teatro. L’attore che viene dal Teatro è una garanzia. Sì tu può fa ‘a televisione, può fa ‘o cinema, se alle spalle c’hai il Teatro”. Cannavale ha vinto un Nastro d’argento nel 1988 come attore non protagonista in 32 dicembre di Luciano De Crescenzo e vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 1989 per Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, il suo film preferito. Ai figli raccontava come, anche solo girando qualche scena, si fosse reso conto che la pellicola sarebbe stata un capolavoro assoluto. Cannavale è morto a Napoli il 18 marzo del 2011. Nel 2017 i figli del grande attore hanno aperto una “Libreria del cinema e del teatro Napoli”, che si trova nelle sale sotterranee della Run Film, piena di copioni teatrali, libri antichi e raccolte fotografiche, di cui Cannavale era collezionista.





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