Il ritorno di Valentino

Rossi duella con Marquez ed emoziona il mondo

    di Armando Yari Siporso

Un duello d’altri tempi. I tempi di un Valentino competitivo, nuovamente capace di affrontare i propri rivali. I tempi del signor Rossi che “sbaglia” la qualifica ed emoziona in gara. L’eterno ragazzino che, a 35 anni e dopo quasi 5000 punti conquistati in tutte le classi del moto-mondiale, continua a nascondersi dall’aria dietro il cupolino della sua moto per inseguire chi poco più di ragazzino lo è davvero. Due “generazioni di fenomeni” Rossi e Marquez. Diversi nell’approccio alla gara e forse alla vita stessa. Lontani 14 anni all’anagrafe e 259 millesimi sull’ultimo traguardo, raggiunto dopo una battaglia fatta di sorpassi. Due campioni per cui il tempo è davvero un’opinione, anche quando è scandito dai precisissimi cronometri della motogp. Perché, pur partendo dalla quarta fila, l’orizzonte di un campione è sempre la vittoria. Con i suoi sponsor falsi (tra quelli veri) sulla tuta, e quel 46, rigorosamente giallo, sulla carena, Rossi ha incantato nuovamente il mondo inseguendo il suo erede designato, già campione del mondo in carica. Non è riuscito nell’impresa dell’ultimo sorpasso il pesarese, ma ha combattuto, con onore, contro un avversario degno del proprio talento, riuscendo a dimostrare, ancora una volta, la relatività del tempo che si scontra con l’eternità di una passione. Questo è Valentino. Questo è in fondo ogni motociclista che, sulla propria moto, immagina dietro ogni curva la pit-lane di un nuovo orizzonte.





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