Con 24mila baci... scandalosi
Quando la provocazione non incide più
di Antonio Biancospino
Dopo il bacio molto pubblicizzato ma poco incisivo tra Alba Parietti e l'onorevole Luxuria nella trasmissione televisiva Grimilde (Italia 1), altri baci scandalosi riempiono i media e la bocca. Ad esempio, quello tra Nicollette Sheridan e Teri Hatcher, presentatrici del 17simo GLAAD Media Awards di Los Angeles, premio indetto dalla Gay & Lesbian Alliance Against Defamation per gratificare personaggi, serie tv e film che hanno contributo alla lotta contro i pregiudizi sessuali. Le due protagoniste, amiche nemiche nella serie tv Desperate Housewifes, sono le ultime ad aver trovato spazio sui rotocalchi rosa per un bacio lesbo sul palcoscenico di qualche evento mediatico. A questo punto è lecito un dubbio: non sarà una nuova moda da pubblicità spazzatura? Niente affatto, sostengono Teri e Nicolette, il loro gesto è contro la discriminazione degli omosessuali. Per questo hanno scelto una vetrina così importante e controversa: “Anche noi siamo gay e non potremmo comportarci diversamente. Vogliamo manifestare così il nostro sostegno ai gay”.
Sarà, ma questa tendenza di svelare l’identità sessuale per fini politici è nata vecchia perché, già nel 1998, Ellen De Generis, divertente protagonista di Ellen, serie tv targata Disney, fece scalpore in tal senso. Nella quinta stagione della serie, infatti, Ellen, giovane libraria in cerca di compagno, trova, invece, una compagna, ed il tempo di baciare, tra un’avventura ed un’altra, la sua amica del cuore, Joely Fisher! Lo stupore suscitato, sui media, da questo “piccolo evento”, alimentò il protagonismo della comunità gay e lesbica hollywoodiana, con il proliferare di film e serie tv a sfondo gay per giungere, infine, nel corso di quest’ultima cerimonia dei GLAAD Media Awards, a premiare Ang Lee per Brokeback Mountain, Charlize Theron per Monster (quest’ultima, protagonista di altre effusioni saffiche con Penelope Cruz, nel recente e deludente Gioco di donna), Felicity Huffman (altra Desperate Housewives) per l’interpretazione strepitosa di un transessuale donna in Transamerica, nonché serie tv cult per G&L come Will & Grace e The L Word.
Insomma, un’abbuffata di “politicamente corretto” e di “sana devianza senza pregiudizi”. Tuttavia, proprio perché vogliamo essere eretici e scandalosi, vi diciamo che “il troppo storpia” e non sopportiamo Ang Lee quando prende talmente a cuore il suo western gay da dichiarare, alla cerimonia di premiazione: “Finalmente un premio significativo (…) Brokeback ha aiutato a cambiare il Mondo”. Non era meglio se stava zitto?