Il Napoli chiuso in un silenzio assurdo

La tifoseria chiede chiarezza. Il mercato e' una chimera. Campagna abbonamenti al palo

    di Davide Martino

Siamo arrivati alla fatidica data del 1 luglio che tante incognite dovrebbe risolvere e tante certezze dovrebbe garantire, ma tutto tace. La società da sempre in grave ritardo sul fronte comunicativo, al momento sta superando la soglia della normale tollerabilità con un silenzio insopportabile, ancorché acuito dalle assurde esternazioni di un mese orsono nei giorni delle presentazioni dei ritiri di Dimaro e Castel di Sangro che rimbombano ancora tragicamente nella testa di tutti i tifosi.

Cosa vuole fare la dirigenza azzurra, come ha deciso di muoversi, che iniziative vuole adottare per tentare di ricucire l'oramai logoro rapporto con la propria clientela, sempre fedele al colore azzurro, ma prigioniera della disinformazione giornalistica e del silenzio societario. Il colpo poteva e doveva essere attenuato con un mediatico lancio della campagna abbonamenti, magari a prezzi di saldo, al fine di ricompattare l'ambiente, ma nulla è dato conoscere. Le squadre rivali si sono mosse in tal senso con largo anticipo, regalando positive iniezioni di fiducia, provando a costruire la stagione mattoncino su mattoncino partendo proprio dalle fondamenta dell'entusiasmo popolare. Il punto di forza della città di Napoli, trattato con sufficienza, nonostante proprio De Laurentiis abbia fondato tutta la strategia del marchio sui followers, suo seguaci dal cuore azzurro.

Manca la chiarezza sui rinnovi dei giocatori cari alla piazza, laddove in un diabolico gioco di strategie si rincorrono voci che quotidianamente avvicinano o allontanano Koulibaly e Mertens da Napoli e, quindi, conseguentemente non si possono emettere validi giudizi sulla conduzione del mercato, poiché restano troppo pesanti nella somma globale questi rinnovi. Si può anche accettare il ritardo e il silenzio strategico nella trattativa dei rinnovi, ma allora perché non ingraziarsi la piazza con un super lancio della campagna abbonamenti che oramai latita da oltre due anni di pandemia.

La radio ufficiale, sul punto, ha da tempo individuato il momento buono nel primo giorno di luglio, ma nei fatti si vive un malinconico giorno della marmotta, in cui ogni ora sembra identica a quella del giorno precedente. Si inseguono finti messaggi social privi di sostanza, si cercano notizie nei bar, alle stazioni dei pullman, nelle sale scommesse, in ogni luogo dove la disinformazione di turno regna sovrana, ma nulla nella realtà è offerto dalla società.

Una volta si provava a stuzzicare la piazza con effetti cinematografici, cari alla presidenza, che al di là del lato goliardico e, talvolta gretto, offriva spunti e anche speranze al popolo azzurro. Oggi non c'è neanche questa forma di commediante rispetto, forse perché la società è oltremodo attenta a ogni singola mossa, nell'attesa di sbrogliare il vero dilemma che la attanaglia, da ricercare nella doverosa necessità di trovare un valido acquirente per l'acquisto del Napoli o del Bari entro il 2024.

La somma dei fattori porta a una stagione oramai alle porte, una rosa ancora valida, ma al 1 luglio indebolita dalle ulteriori cessioni di Mertens e Ospina, ufficialmente giocatori liberi di firmare con chiunque, un ambiente disaffezionato a causa della pessima gestione comunicativa della dirigenza azzurra. Le prospettive del futuro prossimo stanno intaccando il presente, con la unica conseguenza che il prodotto Napoli ne potrà uscire soltanto ridimensionato.





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