Cariello e il docu sul lockdown

L'attore e regista cilentano premiato a Villammare per «Le nostre anime di giorno»

    di Redazione

Premiato al 19° Villammare Film Festival, Le nostre anime di giorno, scritto e girato in pieno lockdown, è un docufilm dell’attore e regista Bruno Cariello, prodotto da Alessandro Cocorullo, realizzato per testimoniare la vita “ferma” ai tempi del Covid-19 dei paesi cilentani San Giovanni a Piro, Santa Marina, Policastro, Capitello, Vibonati, Villammare, Sapri. Un reportage interiore che entra nel cuore di borghi in quarantena, raccontati attraverso un’alternanza di scorci naturalistici e confessioni di sindaci, i quali si sono trovati a fronteggiare un nemico invisibile in luoghi che, seppur lontani dai clamori delle città e dagli assembramenti della vita caotica, si sono responsabilmente “chiusi” per salvaguardare il senso profondo della comunità.

La struttura narrativa dell’opera si regge sul sapiente montaggio d’immagini che conquistano gli occhi e interviste che documentano l’eccezionalità del tempo vissuto, con lo stesso Cariello - che ha ritirato il premio il 29 agosto, nella serata finale del Festival di Villammare - il quale tiene insieme il racconto come io narrante mai invadente, proponendo un testo di sottofondo che apre, con lungimirante discrezione, lo scrigno identitario di popoli di mare e di montagna, scossi e confusi per la pandemia.

Uno spaesamento che, però, non è mai resa o abbattimento, ma tra pietre solenni, suoni di tenaci campane, incanti marini, piazze vuote, barche in letargo e sentimenti “a distanza”, viene superato con la riscoperta di riti domestici, il piacere di rimettere in circolazione storie e miti antichi e il desiderio di riconnettersi con i silenzi magici e ristoratori delle nostre anime.

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