Il risveglio di Milik in un Napoli convalescente

Delude Younes, super Meret. Buon Verona, ma per la salvezza servono i gol

    di Davide Martino

Diciamolo subito e a scanso di equivoci. Il Napoli non è guarito, ma la medicina migliore per uno stato di convalescenza è proprio la vittoria. E vittoria è stata. Vittoria nel segno del cannoniere che da anni divide la tifoseria azzurra, ma i cui numeri sottoscrivono una media gol impressionante nel rapporto tra minuti giocati e gol fatti. Dall’altro lato è necessario fare i complimenti al Verona, squadra non certo amata dalla nostra tifoseria, ma si sa, il calcio giocato e l’opinione critica devono superare gli schemi mentali cari agli Ultras. Il Verona, appunto. Si vede l’impronta del suo allenatore (Gasperini style) con marcature a uomo a tutto campo e grandi ripartenze soprattutto sugli esterni. Unica pecca? Per la salvezza servono i gol.

La partita nasce sotto i migliori auspici, con un Napoli alla garibaldina alla immediata ricerca del gol. La pressione dura meno di venti minuti perché poi salgono in cattedra gli scaligeri, guidati dal marocchino Amrabat (gran bel mastino), che costringono gli azzurri nella loro metà campo e ci ricordano quanto sia forte il nostro Alex Meret che con un triplice intervento salva il risultato. Oramai siamo prossimi al fischio finale dei primi 45’ e la contestazione aleggia sugli spalti di Fuorigrotta, ma una bella invenzione di Malcuit (strano solo a pensarla) che cambia il fronte d’attacco dopo una ribattuta da calcio d’angolo, permette la discesa di Fabian che porge una pepita che Milik deve solo appoggiare in rete. Attenzione il gol non è banale, perché se non sei centravanti d’aria di rigore non segni in questo modo! Il San Paolo si rigenera e i fischi diventano applausi.

Parte il secondo tempo e si percepisce subito che i gialli di Verona non possono mantenere il ritmo indiavolato del primo tempo, infatti il Napoli mantiene più il possesso e prova ad affondare quando si palesa la possibilità. Il gioco purtroppo resta farraginoso così come le giocate di Younes, peggiore in campo per i partenopei, che nella sua anarchia impedisce due potenziali contropiedi. Ma il Verona ha calato il ritmo e ci pensa sempre il polacco al 67’ a far sgonfiare definitivamente la compagine veneta con un altro gol da centravanti d’aria. Un gol di forza e potenza alla Bobo Vieri… Arek che sia solo l’inizio! Il resto è spettacolo su ambo i lati con il palo di Mertens e gli errori sotto porta dell’ex Gennaro Tutino e del kossovaro Rramani (uno scioglilingua).

Adesso sotto con la partita più impegnativa dell’intero ciclo autunnale. Andiamo in Austria contro una nidiata di giovani campioni ben allenati che pregustano di farci lo sgambetto dopo aver impaurito il Liverpool a domicilio. Dimostriamo di essere grandi. Dimostriamo la nostra dimensione europea andando a imporci con una grande prestazione.





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