LIBRI Terromnia

Il ritorno alla terra di un professore salernitano

    di Ignazio Soriano

Mentre il Vesuvio continua ad essere il campione più acclamato negli stadi e le città e paesi del Meridione continuano a sacrificare il proprio capitale umano, impegnato a seminare ad alt(r)e latitudini, il salernitano Gerardo Magliacano, docente di storia e letteratura, ci racconta un percorso inverso, il suo, con Terro(m)nia – Ritorno alla mia terra (Iuppiter Edizioni).

Trasferitosi dopo la laurea, nelle “fertili” terre del Nord con la speranza di rifarsi una vita dignitosa, Gerardo a un certo punto ci ripensa. Intanto sono passati dieci anni, e il suo lavoro da insegnante resta precario. I suoi semi possono germogliare solo nella sua terra. Così inizia ad indagare la realtà quotidiana della Questione Meridionale partendo dai ricordi, dalle domande a cui l’infanzia non poteva rispondere, svelando a se stesso la dispersione e l’altrui appropriazione di un’economia e dei suoi frutti, ma soprattutto dei suoi semi, del suo popolo, raccontando una parabola d’orgoglio e rivendicazione per una parte d’Italia da riscattare.

Gli incontri con alcune vecchie conoscenze - la mela annurca, l’aglianico, un’Alfasud targata SA, un album Panini dell’ottantasette, i libri di Silone, il vinile “Terra mia” di Pino Daniele ed altri autorevoli amici - lo convincono a tornare per tentare di risollevare le sorti del suo piccolo paese San Mango Piemonte, arrivando a fondare un movimento politico che lotta per garantire, partendo dal Meridione, un futuro all’Italia e alla vecchia e decadente Europa. Come? Con un ritorno alla terra: “Avrebbero dovuto fondare una società su dinamiche comunitarie. Avrebbero dovuto vivere in piena armonia con la Natura. Fare in modo che la Cultura si riconciliasse con la Coltura. I giovani dovrebbero riscattare quelle piccole comunità, quei paesi-fantasma del Meridione, andare lì a vivere e a fare l’amore, a fecondare la terra e una nuova umanità. Se i giovani riscrivessero quel passato che bella pagina di futuro leggeremmo”.

L’autore, esteta della musica con precedenti pubblicazioni di settore, alterna convinzione e disillusione, esperienza e riflessione, discorsività e considerazioni facendo vivere il proprio percorso di riappropriazione delle radici, la sua personale rivoluzione, una battaglia che conduce all’utopia, ovvero all’eu-topos (al buon luogo): un futuro, una terra che deve rinascere, insieme alle pagine della sua autentica letteratura, una battaglia che si affronta impugnando falce e zappa.

Terro(m)nia

Iuppiter edizioni
12 euro

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