13 reasons why: un'occasione mancata

Sbanca la nuova serie di Netflix su bullismo e molestie. Ma poteva valere molto di più...

    di Maria Neve Iervolino

13 reasons why è la nuova serie Netflix di cui tutti parlano, per svariate ragioni, anche se non arriviamo alle fatidiche tredici. Innanzitutto è prodotta da Selena Gomez, una delle teen star più popolari di Instagram; tratta temi attuali come il bullismo, le molestie sessuali e l'incomunicabilità tra adolescenti e adulti. Anche se per l'ambientazione sembra rivolta ad un pubblico di adolescenti, il linguaggio che usa la rende più adatto al mondo degli adulti, e un successo così trasversale lo dimostra. Le persone che hanno visto la serie si dividono sostanzialmente in due categorie: quelli che vorrebbero mostrarla nelle scuole per insegnare a studenti, educatori e genitori il vero volto del bullismo, e coloro che, proprio in virtù della crudezza di certi argomenti, la sconsiglia senza la visione di almeno un amico o un adulto fidato. Ma se 13 è stato in grado di sollevare un simile dibattito, perché è un'occasione mancata?

Spoiler alert! Chi non ha visto la serie dovrebbe interrompere la lettura e riprendere solo a streaming ultimato. 13 reasons why parla delle tredici motivazioni che hanno spinto al suicidio l'adolescente Hanna Backer. Hanna, grazie a sette cassette registrate prima di morire, racconta come e perché è diventata vittima di bullismo a scuola. Tutto è iniziato a causa di una festa dove ha incontrato la prima motivazione: Justin Foley, un ragazzo popolare, giocatore di football al quale una sera concede il suo primo bacio. A Justin però non basta e sparge la voce, alimentata velocemente tramite i social, di aver avuto un rapporto sessuale completo con lei nel parco. La circolazione di questo pettegolezzo, supportata da una foto ingannevole, rappresenta per Hanna l'inizio della fine, perché da quel momento viene presa di mira in quanto ragazza facile.

Nel corso delle puntate, ogni volta che Hanna fa capire che il sesso al parco con Justin non è mai avvenuto, l'amica o l'amico di turno sembra riabilitarla, smettere di giudicarla. Questa dinamica avviene chiaramente quando Hanna fa amicizia con Courtney Crimson e organizza un pigiama party. In quell'occasione Hanna confessa a Courtney di non essere andata oltre il bacio con Justin, e l'amica si dimostra dispiaciuta per le conseguenze ingiuste che da quel pettegolezzo sono scaturite. Anche le altre molestie subite da Hanna, via via sempre più pesanti, sembrano essere giustificate dai personaggi che le mettono in atto in virtù della sua nomea. Il messaggio che traspare è che Hanna non si merita il trattamento che la scuola le riserva, perché lei è una vittima innocente, e per essere innocente è necessario che non sia troia.

13 incautamente lascia passare il messaggio che una vera ragazza capace di fare sesso senza amore, o al primo appuntamento, potrebbe meritare un trattamento del tipo inferto ad Hanna. L'innocenza di Hanna è una cosa sola con la sua verginità. È questa l'occasione mancata di 13 reasons why. Una serie che è uscita dai soliti schemi e che per essere davvero inclusiva e utile avrebbe dovuto mostrare che nessuno merita bullismo e molestie, e che una ragazza che va con un ragazzo la prima sera non è meno innocente di una vergine.





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