Colpa di un chicco d'uva

Caduta al supermercato: il gestore deve risarcire

    di Adelaide Caravaglios

Chi è responsabile quando un cliente scivola all’interno di un supermercato e l’eventuale pericolo non è stato adeguatamente segnalato? Più precisamente a chi spetterebbe il risarcimento (ove di risarcimento possa parlarsi) quando si scivola su… un chicco d’uva?

Sono stati questi gli interrogativi ai quali ha dovuto dare una risposta il Tribunale di Perugia (I sezione civile), intervenendo sul caso di un signore caduto accidentalmente (a suo dire per la presenza di acqua non segnalata sul pavimento) all’interno di un supermercato, mentre camminava nei pressi dell’area di esposizione della frutta e verdura: l’uomo, a seguito dell’incidente, aveva convenuto in giudizio la s.p.a. per chiedere il risarcimento dei danni subiti.

A nulla sono valse le giustificazioni addotte dal difensore dell’esercizio commerciale, il quale negava la responsabilità dell’ente, sostenendo che non vi fosse né acqua né altro liquido sul pavimento al momento dell’incidente ed adducendo a sua discolpa anche il fatto che il personale addetto al reparto – come noto ai clienti più assidui – provvedeva sempre a ripulire le aree circostanti onde evitare episodi di questo genere: per il tribunale (sentenza del novembre 2015) si era trattato di un vero e proprio caso di ‘danno cagionato da cose in custodia’, espressamente previsto dall’art. 2051 c.c., a norma del quale “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”.

In sede di giudizio, il caso fortuito non era emerso; era emerso, però, dalle testimonianze, che il pavimento era stato sì pulito, ma “vi era caduto sopra un chicco d’uva” sul quale l’uomo sarebbe, alla fine, scivolato.

Niente da fare, dunque: “Avendo parte attrice dato prova dell’esistenza di un nesso causale tra la cosa in custodia ed il danno arrecato a terzi (i.e. l’occorso sinistro)”, l’attività commerciale è stata costretta a risarcire il danno per un ammontare pari a ben 4.884,81 euro.

Si potrebbe dire: un chicco d’uva veramente un po’ troppo salato!





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