Festa-capriccio a Villa Di Donato

Grande successo il 4 marzo per il party "Baciami, stupido!", tra jazz e teatro

    di Sveva Della Volpe Mirabelli

Ancora una volta Villa di Donato si conferma fucina di cultura e piacere di qualità. In periodo carnascialesco le attività della storica dimora napoletana non potevano dimenticare di celebrare l’arte del travestimento con raffinato umorismo. A ridosso del martedì grasso appena trascorso “Baciami, stupido! Party semiserio... con un piede nel Carnevale. Jazz Concert - Performance - Dinner - Spirits” è stato l’evento con cui il 4 marzo, in Piazza Sant'Eframo Vecchio a Napoli, la Villa ha presentato e ospitato un ricevimento in stile anni ’30.

Una festa-capriccio quella di sabato, una serata in cui il superfluo si è trasformato in una nuova chance per sondare il proprio estro senza per questo escludere il necessario: l’arte, come suo irrinunciabile supporto. Il ricco programma della manifestazione ha accuratamente riempito l’elegante cornice con musica e teatro. Le note swing di Marco de Tilla al contrabbasso e Francesco D’Errico al pianoforte sono state l’indispensabile accompagnamento all’atmosfera d’epoca. Il duo jazz napoletano ha vezzeggiato i convitati con un repertorio musicale tratto dalla tradizione afroamericana e con musica originale di carattere cameristico, esaltando un brillante contesto d’antan, fatto di paillettes, perle e piume. Ogni invitato è stato esortato a liberare ingegno e fantasia secondo l’ammiccante imperativo del dress-code: “Bon-ton e piccole seduzioni dal baule della nonna”. In grande spolvero e con autoironia gli ospiti hanno sfilato per le sale della settecentesca residenza signorile in trucchi e costumi di inizio ‘900; tra i più eccentrici: un divertito Charlot e un impomatato Humphrey Bogart con il sorriso a fior di labbra.

Perla tra le perle l’azione teatrale di Fabulouskhate con ideazione e opere pittoriche di Alfonso Mezzacapo. Al centro della sala d’ingresso al suono della risacca ha preso lentamente vita il mito della ninfa Calipso. Le vicende e i turbamenti della dea del mare raccontata da Cesare Pavese in “Dialoghi con Leucò”, riadattati per l’occasione da Monica Palomby, insieme ai versi delle Oceanine, tratti da “Molto rumore per nulla” di William Shakespeare, hanno inscenato il tema della mancanza nella sua forma poetica più rarefatta. A esibirsi nella performance recitata e danzata Agnese Viviana Perrella (Afrodite), Monica Palomby (Calipso), Antonella Liguoro e Mariachiara Falcone (Oceanine).

Live in Villa di Donato costruisce ogni spettacolo intorno all’idea della sperimentazione nel campo dell’arte, di ogni arte, anche quella culinaria come in questo caso. In virtù di tale principio diletto è stato offerto anche alle papille gustative dei convitati con un menù che ha unito la stravaganza della cucina fusion alla bontà di sapori più popolari.





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