Con i giovani non si vince

La situazione dell Napoli. Tra bilanci di fine stagione e prospettive di mercato

    di Roberto Bratti

Non mi dite che ve la siete presa? Non mi dite che vi siete arrabbiati per l’ennesima vittoria sprecata?

Il Napoli di Udine è il fedele specchio della sua stagione. Una squadra che, se ben motivata, è capace di battere chiunque. Una squadra, è bene ricordarlo, che ha annichilito Arsenal,  Borussia Dortmund,  Juventus e Roma. Una squadra che, quando gira, gioca a meraviglia, che fa del possesso palla il suo credo, in cui tutti gli ingranaggi girano alla perfezione. Una stessa squadra che, ahimè, appena abbassa la concentrazione, cambia pelle. Si trasforma. Diventa vulnerabile e lenta. I quattordici punti dalla Roma e i ventidue dalla Juve a quattro giornate dalla fine del campionato lasciano poco spazio alle recriminazioni.

Tante, troppe le partite buttate. Troppi i punti lasciati in giro contro squadre tecnicamente inferiori. Rafa Benitez lo sa. Lo sa bene quando arriva ai microfoni per commentare il pareggio di Udine. E’ arrabbiato, deluso. Sullo stesso campo in cui la Juve ha passeggiato sei giorni prima, il Napoli ha mostrato tutti i limiti di una squadra che merita l’attuale posizione in classifica. Qual è il problema?

“La mentalità non si compra al mercato! C’è poca abitudine a lottare per vincere qualcosa!”, dice con lo sguardo torvo. Verità sacrosanta, mister! Questa squadra, costituita da ottimi giocatori, ha bisogno di leader. Di giocatori abituati a vincere, che sanno che una trasferta a Livorno e una sfida al San Paolo contro la Juve hanno lo stesso valore: 3 punti. Quei tre punti che faranno poi la differenza a fine stagione.

Il Napoli ha bisogno degli Skertel, dei Mascherano, di gente abituata a essere al vertice, in grado di motivare i compagni meno esperti, di prenderli per mano, di guidarli nell’arco di un’intera stagione. La Juventus ha Buffon, Pirlo, Chiellini, Tevez per fare qualche nome. La Roma Totti, De Rossi, Maicon. Il Napoli, a parte Reina e forse Higuain, non sembra avere in rosa giocatori in grado di trasmettere questa voglia di vincere a tutti i costi.

Dopo queste affermazioni di Benitez immagini di aver capito come si muoverà il Napoli nella prossima sessione di mercato. Un paio di giocatori per reparto di grande qualità ed esperienza ad affiancare una già buona rosa.

Invece no.

Il presidente De Laurentiis, poche ore dopo le dichiarazioni di Benitez, dichiara alla stampa: “Il mercato? Punteremo sui giovani!”. Ed io sprofondo nella più cupa disperazione. “A me dà più soddisfazione e piacere avere in rosa ragazzi dai 20 ai 23 anni che possano crescere con noi”, insiste. La disperazione aumenta. Sconforto, amarezza, scoramento. Tormento.

Ma come i giovani? Ma se Benitez ha appena affermato che mancano mentalità e cattiveria agonistica. E allora cerchiamo di essere chiari, presidente. Chiari negli obiettivi e nelle prospettive. Nessuno chiede di vincere a tutti i costi. La delusione è direttamente proporzionale all’aspettativa. Se in estate si dichiara di poter competere con la Juve e poi si finisce a più di 20 punti, la delusione è lecita.

Io guardo il lato positivo. Resta una buona stagione (con una trofeo da mettere in bacheca) che deve gettare le basi per un ottimo futuro. Un futuro in cui il consiglio spassionato è quello di affidarsi completamente a Rafa Benitez, nelle scelte di mercato, nella gestione tecnica e manageriale. Non lo deluda.

E soprattutto non deluda noi tifosi.





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