La scienza al Plebiscito

Tra letteratura e tecnologia, boom di visitatori per la mostra Futuro remoto

    di Maria Neve Iervolino

Dal 16 al 19 ottobre tra le bellezze neoclassiche di Piazza del Plebiscito sono sorte grandi cupole bianche dall’aria futuristica, e proprio il mondo di domani e le sue frontiere sono al centro di Futuro Remoto, la manifestazione che ha coinvolto vari ambiti della cultura napoletana, dalla gastronomia alla navigazione, dalla ricerca spaziale alla lotta all’illegalità.

All’interno di questo grande progetto non poteva mancare l’apporto di docenti e ricercatori dell’Università Federico II. In particolare il dipartimento di studi umanistici venerdì 16 ha presentato presso l’agorà del padiglione Città due progetti in grado di fondere tecnologia e sapere letterario.

Il professore Pasquale Sabbatino ha presentato un importante lavoro votato a promuovere la cultura della legalità: una biblioteca digitale composta da testi di vario genere accomunati da un unico tema: le rappresentazioni della camorra. Al sito www.bibliocamorra.altervista.org numerosi testi teatrali, narrativi e musicali scoprono e descrivono questo fenomeno fortemente sfruttato dai mezzi di comunicazione e di cui tuttavia si conosce così poco. I docenti federiciani Nicola De Blasi e Patricia Bianchi si sono occupati di ricostruire il gergo usato dalla malavita e la genesi del termine “camorra”, lo studio del sostantivo sotto il microscopio dei linguisti contribuisce a spogliarlo dei miti paurosi che lo accompagnano. L’obiettivo di questa iniziativa, secondo le parole del relatore Sabbatino, è conoscere per difendersi: “l’unica arma che sappiamo usare è la scrittura che esplora e quindi denuncia la camorra”. Numerosi autori hanno dato il consenso all’uso dei propri testi all’interno biblioteca con lo scopo di formare una conoscenza civile.

Altro importante progetto presentato durante il dibattito è stato introdotto dal professore Vincenzo Caputo con una domanda: “Come conservare il patrimonio culturale degli autori?” la risposta, che è partita dai ricercatori fiorentini per arrivare fino a Napoli è nel progetto Carte d’autore on line, un ampio catalogo digitale della modernità letteraria, che attraverso il sito www.cartedautore.it contrasta la dispersione delle opere narrative e teatrali. All’interno del sito vi è un archivio complesso che ha in sé archivi di varie città. Proteggere i testi e avere sempre la possibilità di visionarli in formato digitale è una delle nuove e più importanti frontiere per studenti e studiosi, oltre che amanti, del ricchissimo patrimonio culturale italiano.

Tali progetti sinergici dell’università contribuiscono alla crescita di Napoli e mostrano la voglia della città di proteggersi e rinnovarsi.





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