Il Barbiere di Siviglia

L'opera rossiniana al San Carlo dal 14 al 29 gennaio

    di Teresa Mori

Dopo il grande succeso de Il barbiere di Siviglia negli Emirati Arabi, opera che ha fatto conoscere all’eccentrico pubblico omanita l’arte del compositore Gioachino Rossini, il Teatro San Carlo ripropone il celebre allestimento firmato Filippo Crivelli e Lele Luzzati.

Il barbiere di Siviglia, in scena al Massimo napoletano dal 14 al 29 gennaio, omaggia una produzione illustre di quest’opera, quella del 1999 che ancora oggi, dopo parecchi anni dalla prima rappresentazione, preserva intatta la freschezza e la geniunità del carettere attraverso la fantasiosa regia di Filippo Crivelli, le omeriche scene di Lele Luzzati e gli iridescenti costumi di Santuzza Calì. Tutto partecipa a render quest’opera una favola senza tempo, che convince, fa sorridere, sognare grazie ai suoi colori e alle sue forme.

“Questo mio Barbiere – spiega Crivelli, possiede una leggerezza che mai prima avevo raggiunto e in questo sono fondamentali le scene di Lele Luzzati, non realistiche ma pittoricamente evocative. Il mio obiettivo – continua – è quello di raccontare la storia, chiarire al pubblico l’intrico dei sentimenti, valorizzare in maniera elegante una musica che, entrata ormai nella memoria popolare, ha acquisito toni troppo plateali. Nel Barbiere si deve sorridere, ma la risata non deve mai sovrapporsi alla musica dove l’allegria, la malinconia e l’ironia sono perennemente vitali”.

Un ritorno al comico e fiabesco, un Barbiere giullare ma non grottesco, in cui Rossini sia commedia e non farsa. Un’opera dalla direzione raffinata che ben si sposa con le scene ed i costumi Luzzati-Calì. L’allestimento risulta quindi bello, luminoso, magico nel colore indaco che predomina caratterizzando l’interno e l’esterno della casa di Don Bartolo ma anche i suoi abiti. Sul podio, a dirigere l’orchestra e il coro sancarliano Bruno Campanella, profondo conoscitore del repertorio rossiniano che torna al San Carlo dopo un applauditissimo concerto sinfonico durante la stagione 2011-12 con un programma che comprendeva per l’appunto la Sinfonia del Barbiere di Siviglia e quella de L’italiana in Algeri.





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