Nostalgia, il congedo di Ermanno Rea

L'ultimo romanzo dello scrittore napoletano è il tentativo estremo di risolvere il passato

    di Roberta Errico

L'ultimo romanzo dello scrittore giornalista e fotoreporter napoletano Ermanno Rea, morto nel 2016, è intitolato Nostalgia. Il romanzo è un viaggio in un passato che non è mai realmente trascorso e che impone il suo tributo anche a distanza di anni. Felice Lasco torna a Napoli, nel suo Rione Sanità, ormai anziano dopo una vita passata tra Medio Oriente e Africa. La decisione del ritorno è stata indotta dalla notizia della malattia della madre, giunta al termine della sua lunga esistenza. Dopo il funerale e dopo aver collezionato alcuni ricordi dell'infanzia nella casa di famiglia, Felice Lasco prende la decisione di non voler tornare al Cairo dove l'aspetta l'amata compagna di vita. Napoli non lascia partire Lasco, lo seduce con il suo irresistibile abbraccio, lo imbriglia nei ricordi e in una antica questione mai risolta. Il protagonista parla del suo passato a due insoliti spettatori: un medico dell'ospedale San Gennaro dei poveri e il prete don Luigi Rega. La storia inizia quando Lasco ha diciassette anni, è il felice proprietario di una motocicletta Gilera, il figlio di una donna sola, una indefessa lavoratrice, e il suo mondo incomincia e finisce nel perimetro della Sanità. I pomeriggi del giovane Felice Lasco sono condivisi con un amico in particolare, Oreste Spasiano, detto Malommo: un ragazzo inquieto, che vive di espedienti e che presto coinvolge in questa vita ai margini della legalità anche Lasco.

Le loro lunghe giornate sono disseminate di scorribande e furtarelli, ma l'adolescenza di Lasco e Spasiano si conclude improvvisamente quando i due si ritrovano coinvolti nell'omicidio di un usuraio. Oreste è il responsabile materiale del delitto e Felice non lo tradisce, sebbene l'evento lo turbi irreversibilmente inducendolo a chiudersi in un silenzio patologico, che ingenera forti preoccupazioni nella sua famiglia. Il rapporto tra i due amici di scorribande termina quando la madre di Lasco decide di far partire il figlio alla volta di Beiurt in compagnia dello zio: il desiderio è quello di allontanarlo dal Rione, da Napoli, per dargli la possibilità di iniziare a lavorare onestamente e costruirsi una vita nuova lontano dalla sua terra d'origine. Nonostante trascorra un'intera vita da quella terribile notte di sangue, Oreste Spasiano, che si attiene rigidamente al suo personale codice d'onore, aspetta Felice Lasco, il quale sa bene di non poter più sottrarsi al decisivo incontro con l'ex amico.





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