Chi dice donna...

L'origine del gentil sesso tra creazionismo e realtà storica

    di Amedeo Forastiere

"Chi dice donna, dice danno", "Donne e motori, gioia e dolori", "Donna pettegola", "Donna pericolosa", "Donna demoniaca", "Donna fattucchiera", "Donna bugiarda", "Donna infedele", "Donna crudele", "mala femmena". Potrei continuare ma preferisco fermarmi qui, non vorrei che le donne si potessero offendere, fraintendendo quello che dirò. Non voglio parlar male delle donne, per carità, al contrario, voglio elogiarle. Quando Dio creò la terra con tutto quello che ci ha regalato racchiudendolo in un solo sostantivo, la natura, è stato di una perfezione ineguagliabile, tutte le cose che ha plasmato hanno una funzione importante nell’ecosistema. Nascono, vivono e muoiono.

Tutto ha una funzione ben precisa, anche l’odiosissima zanzara che non ci fa dormire nelle calde notti d’estate ha un ruolo all’interno dell’ecosistema. Infatti, la sua alimentazione a base di nettare fa di lei un importante agente dell’impollinazione, ma non solo, le sue larve costituiscono l’alimentazione per alcuni pesci e anfibi, poi una volta adulte diventano cibo di numerosi animali insettivori come i pipistrelli. Prendiamo un altro insetto fastidioso, che spesso ci domandiamo: ma Dio perché l’ha creato? La mosca. Pulisce il mondo da tutti gli animali in decomposizione e le loro larve sono state molto utili per la scienza poiché riescono a mangiare il tessuto morto dei pazienti in modo da non creare infezioni e da pulire ferite molto profonde. Anche le sanguisughe sembrano inutili ma molta gente si è salvata grazie al loro aiuto. Ho citato solo questi tre insetti perché sono quelli che usiamo spesso per apostrofare una donna: sei fastidiosa come una zanzara, sei azzeccosa come una mosca, mi succhi il sangue come una sanguisuga.

Come dicevo, tutto ciò che è stato creato da Dio ha un ruolo specifico, ma come recita il vecchio testamento, la donna fu creata per ultima. Allora mi domando: forse Dio non la voleva creare? Forse non ne sentiva la necessità, aveva creato l’uomo, e bastava! Tanto i bambini nascevano sotto i cavoli, a che serviva un altro essere umano? Dopo aver creato l’uomo, fece l’inventario e vide che non mancava niente, sia in terra sia nei mari. L’uomo correva felice sulla terra, mangiava senza fatica, da onnivoro con qualsiasi cosa gli capitava poteva nutrirsi.

Poggiato su di una morbida nuvola, Dio soddisfatto si riposava, guardando con orgoglio tutto ciò che aveva creato, e probabilmente tra sé si compiaceva. L’attenzione maggiore, mentre si godeva il meritato riposo, fu per l’uomo. Forse perché era l’ultima cosa creata, si sentiva come uno scultore che ha appena ultimato una statua e la fissa con molta attenzione per vedere dove, e se c’è, qualche leggera imperfezione, dando così l’ultimo colpo di lima. Il problema non era sull’aspetto fisico, perfetto nella sua posizione retta verticale, robusto, forte, coraggioso. Ma quella creatura era ai suoi occhi troppo felice, non si arrabbiava mai. E in effetti da solo non ce n'era neppure motivo. Troppo tranquillo sì, ma vedeva che gli mancava qualcosa, che da solo non avrebbe retto a lungo, allora domandò un parere allo spirito santo: Quest’ultima creazione, uomo, lo vedo strano, devo creare qualcos’altro per lui, qualcosa che lo guidi, lo accompagni lungo il suo cammino.

Per questo nacque la donna, per l’accompagnamento. La mattina quando l’uomo si svegliò al cinguettio degli uccelli, il gallo non cantava, nessuno lavorava ancora. Trovò al suo fianco una donna. Non sapeva cosa fosse, cosa ne doveva fare, mangiarla di prima mattina poteva essere pesante, così si limitò a guardarla con meraviglia. Notò subito che in alcune parti del corpo era diversa da lui. Quelle protuberanze sul dorso non riusciva a capire cosa fossero, a che servissero, ma la cosa più misteriosa fu che non aveva quel becco morbido e flosciante tra le due gambe, che lui usava solo per fare la pipì. Questa tizia non ce l’ha, come farà? Si domandò l’uomo preistorico. Si avvicinò frugando il quel cespuglio a forma di nido, ma niente, del beccuccio non vi era traccia.

Poi nacque l'amicizia. La prima mossa la fece lei, toccando proprio il beccuccio floscio che rimbalzava sulle gambe ogni volta che  l’uomo saltava. Voleva giocare, ma l’uomo si tirò indietro, la donna sorpresa pianse… lacrime a fiume. Così l’uomo la prese in braccio, la portò vicino a un ruscello, con l’acqua fredda le sciacquò il viso, la donna sorrise, lo baciò sulla guancia, il beccuccio si alzò, per capire cosa stesse accadendo: nasceva, l’homo eroticus…grazie alla donna!

Lei lo seguiva in ogni suo movimento, restando rigorosamente un passo dietro di lui. Alto, grosso, muscoloso, con l’aria possente; nasceva la prima donna dietro un grande uomo. L’eccitazione è il sintomo d’amore al quale non sappiamo resistere, e rinunciare. Le conseguenze spesso fanno soffrire. Era nato il sentimento d'amore. Dio, dalla nuvola morbida scelta per riposarsi, guardava l’uomo con la donna e disse: adesso posso smettere di creare, l’uomo ha tutto quello che gli serve, per vivere, fare l’amore, giocare, e litigare.

Tanti uomini decidono di vivere senza una donna accanto, sono scelte da rispettare, per carità, ci mancherebbe. Vivere la vita spesso diventa un mestiere, che sia tutti i giorni cambiare donna, per poi ritrovarsi soli…senza l’accompagnamento. Una donna per amica, forte o debole che sia, che qualche volta impara e a volte insegna. Diciamoci la verità ragazzi, la donna è la donna, ed eternamente ringraziamo Dio per avercela regalato.

L’importanza di una donna dentro casa che ti aspetta la sera, anche mastro Titta, all’anagrafe Giovanni Battista Bugatti, la capì. Titta, che alla fine del settecento mozzava la testa ai delinquenti su ordine del papa, era conosciuto per la sua cinica crudeltà nel decapitare i condannati. Quando la tagliola s’inceppava, finiva il condannato squartandolo. Lo considerava un lavoro e un servizio per la società. La moglie di mastro Titta, Eusebia, non la pensava allo stesso modo. Dopo anni passati accanto al marito nell’attesa che cambiasse lavoro - lui non ci pensava per niente - lo lasciò. Mastro Titta er boia de Roma, er carnefice crudele senza scrupoli, andò in crisi, gli mancava la moglie…anche i boia hanno sentimenti. 

È bello ave’ ‘na donna dentro casa, diceva mastro Titta. ‘Na rondine ‘ndifesa c’hai preso sotto’ar tetto. Magari fa la cresta su la spesa ma poi, te da n’bacetto è come ‘n’anticammera amorosa. ‘Na donna dentro casa è ‘n’antra cosa.

Alla prossima ragazzi.





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