'Osate sempre e siate colorati'

Intervista all'attrice Chiara Tron, la Tamara della serie tv 'Viola come il mare'

    di Daniele Vargiu

Chiara Tron è un’attrice, classe 1993,  ha 29 anni ed è nata a Roma. Precisamente Roma sud, tanto che la stessa attrice nel corso dell’intervista ha tenuto a precisarlo. Non per chissà quale motivo  leggendario, anzi, entrando ancor di più nel dettaglio vi spieghiamo meglio. Allora, tra Roma nord e Roma sud, qualora si dovesse andare a tracciare una linea retta che dal centro va verso il basso, si arriva precisi precisi alla  zona in cui la giovane attrice è nata e cresciuta, e Chiara in quest’occasione ci sottolinea di quanto sia fissata con la simmetria e con la precisione. Ci confida che ama tantissimo la sua città, annettendo tutte le difficoltà che può comportare viverci. Possiede un forte orgoglio romano e non ci nasconde che ormai la Sicilia la considera come una seconda casa. Beh, la passione per la recitazione la porta con sé da tanti anni.  Esattamente, dall’età di 9 anni. Tutto inizia dalle scuole elementari sul palco dell’istituto “Matteo Ricci” dove prese parte alla recita di fine anno “Il pifferaio magico”. Tanti i suoi successi tra cui “Viola come il mare”.

Partiamo della fiction “Viola Come il Mare”, nella quale tu interpreti il personaggio di Tamara Graziosi. La serie sta avendo un ottimo successo , a cosa pensi sia dovuto?

- “Beh, ovviamente in primis lo dobbiamo ai nostri due protagonisti. Can è conosciuto in tutto il mondo e Francesca credo sia la ragazza più amata d'italia. Ogni volta che incontro qualcuno che mi chiede come sia Francesca nella vita, non ho nemmeno il tempo di rispondere che già hanno risposto loro, come se la conoscessero di persona. Francesca si è fatta tanto amare dal pubblico e sono sicura che questo legame che è riuscita a creare abbia fatto si che venisse seguita anche su Viola con immenso affetto e fiducia. Entrambi ben riposti direi. Poi in secundis, ci metto il meraviglioso rapporto che unisce il cast sia come personaggi che come persone. Sono sicura che la gente a casa si sia affezionata a noi anche per questo e abbia quindi voglia di seguire le nostre vicende in questa coloratissima serie”.

Come è nata l’occasione di partecipare a questo progetto? 

- “È nata in un modo molto naturale: ho ricevuto un salf-tape, a cui sono seguiti altri 3 provini e call back in presenza (l'ultimo con Francesca e Vicario, il regista) e ho preso il ruolo. Forse non è la più avvincente delle storie, ma sono fiera di raccontarla quando, su questo ambiente, girano tante voci che prediligono dare merito alle raccomandazioni piuttosto che al duro lavoro”.

Cosa ti ha colpito del tuo personaggio? Sei subito entrata in empatia con lui?- 

- “Assolutamente si. Ho amato Tamara dalla prima lettura. prima di lei altri personaggi mi avevano colpita me lei è stato l'unico per cui ho detto " DEVE essere mio", senza vagliare la possibilità che potesse non esserlo. Ho amato da subito la sua noncuranza nell'optare per la schiettezza a discapito del tatto. Troppe volte io mi sono arrovellata per cercare, con giri di parole meno efficaci, il modo carino per dire una determinata cosa, che non sempre è la scelta giusta, soprattutto con chi ha davvero bisogno di una secchiata d'acqua gelida in faccia per tornare a reagire”.

 Se Tamara esistesse veramente, ci usciresti con una persona come lei ?

- “Ci esco già, ogni volta che porto me stessa fuori di casa. Sono solo la versione politically correct”.

Hai dato più tu a Tamara o ha appreso più lei da te?

- “Credo sia stato un do ut des decisamente equo. Lei mi ha insegnato a liberarmi da tante sovrastrutture, e io credo di averle regalato quella bontà d'animo di fondo che non la rende solo una scorbutica e perenemmente scocciata video reporter”.

Cosa ti porti dietro dall’intera esperienza?

- “Tante, troppe cose per poterle raccontare in una sola volta. Posso forse provare a riassumere dicendo che l'empatia davvero a volte è la chiave di tutto. E con questo intendo che bisogna imparare ad esserci come a saper stare al proprio posto. Lavorare su un set così grande e con un cast e una troupe così preparata, mi ha insegnato a delegare, a fidarmi, a scindere, ad accettare che non tutto deve per forza essere sotto il mio unico controllo”.

Come ti sei trovata con l’intero cast?

- Il fatto che sulle giacche a vento che Francesca e Can hanno regalato all'intera equipe (artistica e maestranze) a fine set, ci sia scritto <<WE ARE FAMILY>>, basta per rispondere  questa domanda? credo di sì. Non vedo l'ora di ricominciare a girare! Mi manca l'energia travolgente di Francesca in camerino con "where is the love" a tutto volume, la presenza mastodontica di Can e della sua schiena sulle sedie della sala trucco, i kinder cereali di Simona, le storie instagram con sondaggio di Ruben, le "incursioni sul set" di Mario, la risata contagiosa di Daniele , l'ironia di Giovanni e la tenerezza di Tommaso”.

Inizialmente Tamara viene identificata da Viola con il colore giallo , sei d’accordo con la scelta di questo colore con il tuo personaggio?

-“Si perché il giallo è ambivalente. Può piacere moltissimo o può non piacere affatto, non ha vie di mezzo. È un colore che divide il gusto. A me ad esempio, piace molto. È il colore del sole”.

Tu hai un colore preferito? Se la risposta è affermativa quale sarebbe?

- “Sì, il verde smeraldo”.

Quale messaggio vorresti lanciare in questo momento a chi sta leggendo l’intervista? 

-“Siate colorati! Osate, non abbiate paura di essere o indossare un colore che potrebbe non piacere agli altri. Guardarsi e piacersi per come si è, tanto dentro quanto fuori, è uno dei regali più belli che possiate farvi”.

Raccontaci un po’ di più su di te, di dove sei originaria?

-“ Io sono di Roma. Sud. Ci tengo molto a specificarlo, non per chissà quale faida legendaria tra Roma nord e Roma sud, ma perchè se si traccia una linea retta che dal centro va verso il basso, si arriva precisi precisi alla zona in cui sono nata e cresciuta, e io sono fissata con la simmetria/precisione. Mi piace tantissimo la mia città, con tutte le difficoltà che possa comportare viverci. Ho un orgoglio romano abbastanza importante, ma questo non significa che non mi sappia sentire a casa in altre parti del mondo. La Sicilia, infatti, oramai la considero una seconda casa”.

Dove è nata la tua passione per la recitazione?

- “Sul palco della scuola elementare Matteo Ricci durante la recita di fine anno: il pifferaio magico. Avevo 9 anni”.

Dove ti trovi più a tuo agio tra il teatro e il cinema?

-“Beh con il teatro vivo una storia d'amore che dura oramai da 20 anni, quindi mi sento più padrona e consapevole. Il cinema è una frequentazione appena nata della quale devo ancora capire molte cose ma ho come la sensazione che da questa frequentazione nascerà una storia altrettanto meravigliosa”.

Tra le varie esperienze che hai fatto ne hai una a cui sei maggiormente legata e per quale motivo? 

- Come spettacolo teatrale voglio citare la "partitella" di Giuseppe Manfridi, e " Orienti", di Duccio Camerini. Il primo è stato il primo spettacolo per cui sono stata ingaggiata come professionista; l'altro era a chiusura del secondo anno di accademia e quindi ha anche un legame affettivo. Legato all'esperienza cinema-tv, invece, direi Don Matteo. Su quel set ho, come già detto, incontrato colleghi che ad oggi posso definire parte dei miei amici più cari”.

Un libro che consiglieresti ai lettori di Iuppiternews e perché?

- “Storia di due anime di Alex Landragin. Mi è piaciuto tantissimo perchè è un libro che può essere letto sia normalmente ossia da pagina 1 in poi, sia con una sequenza alternativa, chiamata <<sequenza della baronessa>>,che ti rimanda da una parte all'altra del racconto dando vita ad una storia incredibile”.

Se ti va di consigliare anche qualche serie tv sei libera di farlo … 

- “Anche se è una sitcom, mi sento di consigliare la pietra miliare della mia vita: <<Friends>>. CATEGORICAMENTE da vedere in lingua originale”.

Cosa ti aspetti dai prossimi mesi?

-“Spero tanto che il lavoro fatto su Viola venga apprezzato e che mi apra altre possibilità lavorative. Nel frattempo mi aspetto di sistemare definitivamente l'armadio, faccenda sulla quale io e Ruben siamo impegnati da circa 4 mesi”.

Ci lasci con un piccolo aneddoto? 

- "Ecco, una delle cose più tenere che mi siano capitate è stato proprio il giorno in cui ho ricevuto la notizia di aver preso la parte. Ero sul treno per andare a Spoleto a girare Don Matteo 13 e la mia agente mi ha chiamata. Mi ha detto <<sei tu >>. A quella chiamata è susseguita quella di Mario Scerbo (Alex, in Viola) che avrebbe girato con me quello stesso giorno e che aveva assistito al mio primo provino in presenza per Tamara. Ancora non sapevo che saremmo diventati così amici, ma sentirgli vivere il mio successo come fosse una sua gioia personale, mi ha davvero riempito il cuore. Sono arrivata alla stazione pronta a girare con alcuni colleghi (ad oggi amici di vita) che avrei poi rivisto su Viola in altre vesti. Non ultimi anche il nostro mitico regista Vicario e la formidabile assistente alla regia, Alberta”.

 

 





Back to Top