Blanca, quando il coraggio 'vede' oltre

Convince la fiction Rai sulla storia di una detective cieca, specializzata in décodage

    di Daniele Vargiu

L’autunno della fiction di Rai Uno continua con il nuovo personaggio Blanca, ispirato alle storie della scrittrice Patrizia Rinaldi, che sta registrando straordinari numeri di ascolto televisivo. Una ragazza balla scatenata sotto la doccia dinnanzi allo sguardo curioso del suo inseparabile cane. È cominciata così Blanca, nuova serie tv poliziesca trasmessa su Rai Uno che intrattiene il pubblico con indagini e sentimenti di una protagonista unica. Al centro del racconto troviamo Blanca Ferrando ragazza cieca, interpretata mirabilmente dall’attrice Maria Chiara Giannetta. Blanca è una giovane donna che all’età di 12 anni a causa di un incendio, perde la vista, in quello stesso incendio avviene l’omicidio della sorella maggiore per mano del fidanzato.

Questo evento che segna per sempre la sua vita porta Blanca a sviluppare un forte senso di giustizia tanto potente da permetterle di realizzare il sogno di entrare a collaborare con la Polizia di Stato al Commissariato di Genova, città dove lei vive. La protagonista è specializzata in décodage, l’ascolto analitico di tutti i materiali audio delle inchieste, come ad esempio le intercettazioni. Sarebbe un’attività che dovrebbe confinarla a lavoro in ufficio, nell’immaginario collettivo adatto ad una persona cieca, ma che per la volitiva Blanca è solo l’inizio della sua missione in Polizia. Sfidando la maggior parte delle volte la diffidenza dei colleghi, che trovano la sua disabilità un ostacolo alla partecipazione attiva alle indagini, la Ferrando con caparbietà e acutezza si rivela preziosa nella risoluzione dei casi. La vista spesso distrae, ma la voce non mente. Così entra per dimostrata abilità a far parte del gruppo di Polizia guidato dal Commissario Bacigalupo, l’attore Enzo Paci, Commissario inizialmente fortemente prevenuto nei confronti di Blanca e fugando i dubbi dello zio magistrato Alberto, interpretato da Antonio Zavatteri.

La specialista in décodage inizia così a farsi notare, accompagnata sia nella vita professionale che in quella privata da Linneo, il suo cane guida, un bulldog americano femmina di tre anni, dal pelo candido e dagli occhi color ghiaccio che la guida e la conforta. L’attrice 29 enne Maria Chiara Giannetta già amata dal grande pubblico per il ruolo della capitana Anna Olivieri in “Don Matteo 11 e 12”, e apprezzata protagonista della fiction di Canale Cinque “Buongiorno mamma!”, è la credibilissima interprete del ruolo di priva di vista, che a nostro avviso riesce a rendere normale la quotidianità con l’handicap. Con lei fanno parte del cast anche gli attori Giuseppe Zeno, Pierpaolo Spollon e Gualtiero Burzi.

La produzione è impreziosita da una speciale consulenza da parte del maestro Andrea Bocelli utile per cogliere al meglio la sensibilità del personaggio Blanca. A Maria Chiara non piace definire la protagonista come non vedente… ma "come una ragazza che prende in mano la propria vita e insegue un sogno".  Un po' come lei, che all’età di 19 anni ha deciso di intraprendere la strada della recitazione, trasferendosi da Foggia a Roma per frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia. Da quanto affermato nelle sue interviste, la Giannetta ha sperimentato di cucinare e di ballare bendandosi gli occhi per entrare maggiormente in sintonia con il suo personaggio. Ciò che emerge in questa fiction è il messaggio di non fermarsi dinanzi alle cose che si vedono, ma cercare di andare oltre e utilizzare tutti i sensi per avere più informazioni possibili ed avere una maggiore sensibilità per ascoltare gli altri anche a livello emotivo.

Altra peculiarità che caratterizza e affascina di questo personaggio è l’essere coraggiosa. “Blanca” è una serie innovativa anche registicamente per l’utilizzo della stanza nera e dell’olofonia. Altro messaggio importante che viene trasmesso è che non esistono limiti insuperabili e che non bisogna mai arrendersi.  Il successo credo sia legato al fatto che è un racconto nel quale si possono rispecchiare la maggior parte delle persone. Il tema centrale è un essere umano che cerca di trovare il suo spazio nel mondo con un desiderio inseguito con tutto il coraggio possibile. È quello che in fin dei conti vorremo fare tutti. In più la disabilità che la protagonista si porta dietro, la sprona a superare i limiti e l’ironia le permette di sdrammatizzare le situazioni imbarazzanti. Dall’intera storia emerge una donna che possiede la forza di un supereroe, la debolezza e l’imperfezione tipica di un antieroe profondamente umano. Anche in questo sta la sua bellezza, quella di chi è passato per una grande prova e l’ha superata, con la fragilità e la speranza di chi sa che c’è ancora molto da conquistare: l’indipendenza, l’amore e la giustizia. Ha superato una grande sfida e lo sa, ma allo stesso tempo sa che non è finita lì, perché la affronterà ancora per il resto dei giorni. Il personaggio di Blanca, credo ci faccia rivivere tutte le emozioni in purezza.

La scelta dell’ambientazione a Genova non è sicuramente casuale, una città che racchiude tanti volti differenti. Se ad uno sguardo affrettato potrebbe sembrare come una scala di tonalità di grigi, Genova in realtà riserva grandi sorprese. La costa è colorata da mille colori oltre al mare, le case, le strade e il porto che sono tutto ciò che rappresenta la storia dell’uomo. Le immagini del centro storico svelano misteri e bellezze segreti. La fiction permette un nuovo modo di vivere le cose in prima persona senza vedere, attraverso la poliziotta. Blanca “vede” molto meglio di chi è distratto dalla stessa vista.





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