Arrivano i Terromnia, tammorre in azione

A Portico di Caserta il concerto del gruppo di musica folk popolare

    di Redazione

Sabato 2 ottobre, alle ore 21:30 nell'ambito della manifestazione “RestArt… è di scena il buonumore" NCTP, il gruppo musicale dei TERRO(M)NIA sarà in concerto a Portico di Caserta in Piazza Berlinguer. Chi sono i TERRO(M)NIA? Undici musicisti, undici maestri, undici briganti, che armati di chitarre, tammore e fisarmonica hanno ridato voce e suono all’indomita e irredenta anima del popolo meridionale. Le comunità non sono altro né devono essere che sinergie di liberi intenti che confluiscono nello stesso obiettivo, che operano e si fanno strumento per raggiungere il medesimo fine, come note di accordi che isolati rischiano di essere solo rumore, insieme evocano armonie di universi. I musicisti in campo sono: Carmine Iorio (batteria); Osmany Artiga Cairo (percussioni); Ciro Scognamiglio (basso); Eugenio Alfano (mandolino); Ferdinando Pirone (flauto); Federico Cangiano (fisarmonica); Raffaele Negro (tammorra e voce); Carmine Gionti (chitarra classica e battente); Angelo Magliacano (chitarra, tammorra e voce); Mario Roggiero (chitarra e voce); Adriana Larusso (voce).

Ma da dove trae origine un tale progetto? Dai Principati alla Terra di lavoro; dalla letteratura alla musica; dai briganti ai cantori per una Campania Felix che ancora custodisce il senso comunitario di un popolo alacre e di una terra generosa che, sopravvissuta a corone e camorra, ancora elargisce i suoi frutti e i suoi semi, da rami volti verso il futuro, mentre le sue radici affondano in un nobile e umile (ricco di humus) passato. Dall’inchiostro di Gerardo Magliacano, scrittore salernitano, e dell’editore-poeta, Max De Francesco, direttore della Iuppiter Edizioni di Napoli, alle note degli undici maestri casertani, la Campania Felix, la Magna Grecia, è di nuovo gravida di speranze e TERRO(M)NIA è prole di un popolo nostalgico del suo glorioso e fruttuoso domani. Sabato 2 ottobre armatevi di tammorre e voglia di riscatto per cantare, nell’unica corale della storia, una TERRO(M)NIA che non è solo terra di canti e di balli, di sogni e di poesia… la Campania Felix è Terra di lavoro e di Principati, o meglio di fatiche e di principi solidi, granitici; è terra sacra, benedetta da lacrime e sudore: l’acqua santa di briganti che hanno “pusato […] ‘a scuppetta” e hanno impugnato “chitarre e tamburo”, perché qui Brigante se… vive ed è questo che “vulimmo cantà”.

 

 





Back to Top