Storia e miti dei teatri napoletani
Quinta puntata dedicata al Mercadante, un tempo chiamato 'Teatro Patriottico'
di Armando De Sio
È uno dei più grandi e antichi teatri della città. Fu costruito tra il 1776 e il 1778 su progetto del colonnello Francesco Sicuro, grazie ai beni confiscati ai Gesuiti in seguito alla loro espulsione da Napoli, che costituivano il cosiddetto “Fondo di separazione dei lucri”, da cui l'originario nome del teatro: Teatro del Fondo. Venne inaugurato il 31 luglio 1779 con “L’infedele fedele”, di G. B. Lorenzi, musica di Cimarosa. Il sovrano Ferdinando IV di Borbone voleva destinare questo teatro alla rappresentazione di "opere buffe" e altri genere teatrali, a differenza del San Carlo dedicato all’"opera eroica". Nel 1799, con l’avvento della Repubblica Partenopea, venne ribattezzato "Teatro Patriottico".
Gli artefici della Repubblica attuarono un radicale cambiamento nella funzione dello spettacolo pubblico, eliminando l’Opera Buffa dal Mercadante. Il 26 gennaio il "Teatro Patriottico" inaugurò con l’Aristodemo di Monti. Ma l’opera fu giudicata antipatriottica e il teatro fu chiuso. Nel 1809 il famoso impresario Domenico Barbaja, già gestore del Reale Teatro San Carlo, assunse la direzione del Teatro del Fondo, tenendola fino al 1829. Sotto la sua gestione si esibirono al Fondo: Rossini, Donizzetti, Bellini e Verdi. Nella seconda metà dell’Ottocento la sala era in uno stato di degrado tale da generare dissensi e reclami che obbligarono alla chiusura. Così si adottarono provvedimenti per il restauro, sotto la guida dell’architetto Catalani. Il 17 dicembre 1870, il Teatro Fondo cambiò nome in Teatro Mercadante, in onore al musicista di origine pugliese formatosi a Napoli. Durante la Bella Epoque il Mercadante ospitò grandi attori come Ermete Zacconi, Emma Grammatica, Eleonora Duse, Eduardo Scarpetta che vi rappresentò qui, nel 1888 uno dei suoi più grandi successi: Miseria e nobilità.
Agli inizi del Novecento sul palcoscenico del Mercadante furono rappresentate sia le opere di Roberto Bracco, sia quelle di Luigi Pirandello. Negli anni ruggenti dell’avanspettacolo-rivista, al teatro Mercadante fu inaugurata la prima passerella, con Totò e Lia Thomas. Gravemente danneggiato durante la Seconda guerra mondiale, tra la fine degli anni ’50 e gli inizi degli anni ’60, visse una breve stagione come Teatro Stabile, per poi venir chiuso, nel 1963, per inagibilità. Nel 1979 iniziarono i lavori e il 30 settembre 1986, con il teatro ancora cantiere, fu inaugurata la mostra Vita e opere di Eduardo De Filippo. Il 16 maggio 1987 Roberto De Simone rappresenta Histoire du Soldat di Igor Stravinskij. Dal 1990 al 1992 viene attuato il progetto "Teatro di Napoli-Teatro del Mediterraneo" diretto da Maurizio Scaparro. Nell’ambito del progetto vengono presentati: Don Chisciotte, regia di Maurizio Scaparro, Rasoi di Enzo Moscato, regia di Mario Martone e Toni Servillo, Questi fantasmi di Eduardo De Filippo, con Luca De Filippo, regia di Armando Pugliese. La stagione 1995-96 vede l’inaugurazione del primo cartellone teatrale. Oggi il Mercadante fa parte del Teatro Stabile di Napoli.