LIBRI Paolucci, il destino di un giusto

Vita e imprese di un chirurgo eroe

    di Aurora Cacopardo

Pubblicato dalla casa Iuppiter Edizioni - giugno 2014 - “Raffaele Paolucci, il destino di un giusto” di Nicola Ricciardelli ricostruisce, con puntualità e non comune capacità di calarsi empaticamente nel protagonista, la vita e le imprese di un chirurgo napoletano eroe durante la Grande Guerra del ’15 - ’18. Un singolare intreccio di circostanze ha fatto sì che questo libro vedesse la luce per merito di due ispiratori: Luciano Sterpelloni e Alvaro Mirabelli. Il primo, medico patologo con la passione per la scrittura, ed il secondo, giornalista di razza, gran galantuomo del quale si può dire come scriveva Seneca: “All’uomo virtuoso che muore non lamenti ma commemorazione e lodi”.

Il libro compie un atto di giustizia e di verità, che si sarebbe dovuto fare da tempo, nel tragico secolo scorso, da parte di tanti storici e studiosi, timorosi di aprire nuovi fronti, o di accennarli soltanto.

Nella notte tra il 10 e l’11 giugno del 1918 Rizzo, Ciano e Gabriele D’Annunzio s’imbarcarono sul MAS 96, la cui missione era l’affondamento della corazzata S. Stefano, gioiello della flotta austriaca. Infatti, i tre audaci la silurarono ed essa affondò inesorabilmente. Ma ciò che decise le sorti della guerra sarà l’affondamento da parte di Raffaele Paolucci e Raffaele Rossetti della nave ammiraglia della flotta austriaca. Per chi non intenda la guerra come bieca offensiva ma solo quale legittima difesa e azione riparatrice di torti ed arbitrii subiti, l’affondamento della “Viribus Unitis” è un capolavoro strategico, perfetto per l’esecuzione, per la tecnica sperimentata ed il coraggio degli esecutori, in particolare di Raffaele Paolucci.

L’impresa di Pola, il cui epilogo accelerò la fine della Grande Guerra e la definitiva vittoria dell’Italia, è sottolineata da Nicola Ricciardelli, che con questo libro entra di diritto nel filone storico-narrativo, proposto su altri fronti e in altri contesti da Giampaolo Pansa, di denuncia della ingiusta sorte toccata nel nostro paese a tanti connazionali, i quali sono stati oggetto di ingiuste segregazioni culturali solo perché il loro ideale non collimava, nella storia coeva o successiva, con gli indirizzi e le coordinate della parte vincente. Il ‘900, notevole per le tante scoperte scientifiche e per le conquiste di varia natura, ha avuto però il grande limite nella radicalizzazione degli estremismi ideologici che hanno determinato il corso della storia, giudicata secondo le convenienze di parte, di figure e di opposti estremismi, responsabili di tante tragedie e incapaci di rendere un corretto servizio all’informazione.





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