La cultura come strategia

Interattività tra domanda ed offerta

    di Silvio Fabris

L’auspicio di noi pubblicitari è che si possa velocemente crescere nell’interesse delle imprese per la sponsorizzazione culturale con duplice vantaggio: per la cultura in generale, consentendo una rivalutazione delle grandiose opere di cui è ricca la nostra Italia e per le imprese che, grazie a questo tipo di “mecenatismo” possono trovare nuove formule di comunicazione per interessanti risultati commerciali. Merita considerazione la realtà oggettiva dell’impresa italiana dove noi pubblicitari ci troviamo inseriti con notevoli difficoltà, perché tutti in Italia si reputano esperti nella nostra materia e guardano con diffidenza chi ha fatto di una determinata disciplina l’oggetto del suo lavoro, salvo ricordarsene quando i giochi sono fatti e si deve ricorrere ai ripari. L’impresa quindi dovrebbe abituarsi a non improvvisarsi esperta di materie complesse come quella della sponsorizzazione, soprattutto culturale. Tale materia può sembrare di facile gestione e perciò c’è stato chi si è “buttato” con tentativi, all’italiana, più o meno riusciti. Gli imprenditori dovrebbero essere estremamente attenti e selettivi nell’affidare le proprie iniziative a professionisti colti, competenti ed esperti se si desidera veramente il massimo da ogni investimento. 

Fra i tre tipi di sponsorizzazione - sportive, culturali e televisive - è palese il divario fra quelle sportive e le altre. Sembra quindi esserci in Italia ampio spazio per una crescita delle sponsorizzazioni culturali anche se le televisive possono sembrare più aggressive e più immediate nei risultati. Le culturali, se ben condotte potranno avere un ritorno indiretto di pubblicità sui giornali piuttosto interessante se l’avvenimento fa veramente notizia. Certo non spetta a me entrare nel merito, ma gli operatori pubblici potrebbero essere sollecitati ad approfondire la materia e farne oggetto di sensibilizzazione generale per gli indubbi vantaggi che la società italiana potrebbe acquisire. Anche in questa occasione il privato potrebbe aiutare il pubblico.





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