Scrivere per parlare

Alcune tecniche per i discorsi in pubblico

    di Silvio Fabris

Prioritario è il fatto di non presentarsi mai in pubblico con un malloppo di carte in mano. Non appena l’ascoltatore vede che il conferenziere ha esaurito la prima pagina e la scosta dal mucchio, sporge la testa per valutare quante altre pagine dovrà subirsi. La prima qualità del comunicatore è quella di accattivarsi la simpatia del pubblico. I latini la chiamavano “captatio benevolentiae”. È l’arte d’interessare subito il pubblico incuriosendolo sin dalle prime battute. Per agevolare la comunicazione bisogna accompagnare le proprie parole con un volto sereno, disteso, magari con un sorriso.

Parlare in pubblico non è un'attività semplice, al contrario può spesso generare problemi legati all'ansia e allo stress. Chi non è abituato a fare discorsi in pubblico o chi è molto timido e si preoccupa eccessivamente del giudizio altrui può, infatti, facilmente farsi prendere dall'ansia e dall'agitazione, rischiando di fare un pessimo discorso e di annoiare il pubblico.

Tuttavia ci sono una serie di strategie che è possibile attuare per compiere un discorso efficace e chiaro, attirando e appassionando la gente verso ciò che si sta dicendo, senza lasciarsi sopraffare dall'imbarazzo e dalla paura di sbagliare.

Il secondo consiglio è quello di comunicare il proprio messaggio in maniera chiara e semplice, evitando contenuti e concetti troppo complessi o altamente specialistici.

L'ultima strategia da seguire riguarda, invece, i possibili imprevisti che possono capitare, ad esempio, problemi legati al tempo, o un problema con la proiezione. In questi casi, è bene non lasciarsi prendere dal panico. Al contrario, secondo gli esperti, è assolutamente consigliabile mantenere la calma e la concentrazione, sintetizzando in breve i punti fondamentali del discorso ed eliminando i concetti superflui.





Back to Top